Mobilità elettrica: le prospettive per città meno inquinate
Intervista a Manuela Di Fiore – Gruppo Apparecchiature per la mobilità elettrica di ANIE Energia
QUALE È IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO IN MATERIA DI MOBILITÀ ELETTRICA?
Ad oggi la normativa di riferimento è la CEI EN 61851 per tutto ciò che riguarda il sistema di ricarica dei veicoli elettrici, la CEI EN 62196 per i connettori di ricarica, la CEI EN 61439-7 per i quadri di ricarica, CEI 64-8-7-722 per gli impianti elettrici per la ricarica, CEI 20-106 per i cavi di ricarica . Da alcuni anni ci sono dei tavoli tecnici a livello italiano, coordinati con enti tecnici europei per mettere a fattor comune esperienze, per definire delle linee guida, analizzando esigenze dei singoli paesi con lo scopo di individuare degli standard validi almeno a livello europeo. Inoltre dal 2010 L’AEEG con la Delibera ARG/elt 242/10 ha avviato un procedimento di selezione di 6 progetti pilota da portare a termine entro fine 2015 con lo scopo di individuare su una scala più ampia lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica. I soggetti selezionati sono stati 5, i progetti riguardano l’infrastruttura di ricarica ad accesso pubblico e si stanno analizzando diversi modelli di business.
QUALI SONO I MERCATI INTERNAZIONALI DI RIFERIMENTO LE CARATTERISTICHE DELLE AZIENDE CHE OPERANO IN QUESTO SETTORE?
I mercati internazionali di riferimento oggi sono gli Stati Uniti, UK, Francia, e i Paesi del Nord Europa, in particolare Norvegia e Olanda. In questi paesi sono notevoli le vendite di auto elettriche e gli investimenti che i paesi hanno dichiarato per tutto quello che concerne l’infrastruttura di ricarica e che prevede di accelerare la presa dei veicoli elettrici sul pubblico con una strategia a tutto tondo. Molte delle aziende che operano in questo settore hanno provenienza da settore IT o dal mondo delle tecnologie per l’energia elettrica.
CI SARANNO NOVITÀ NEI PROSSIMI MESI PER L’ITALIA?
Nella prima metà del 2013 il Ministero dell’Infrastruttura dei trasporti ha proposto un piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici alimentati ad energia elettrica, il cui scopo è la definizione di linee guida per uno sviluppo unitario e del servizio di ricarica. All’interno del piano si prevede una roadmap fino al 2015 per promuovere interventi inizialmente su aree urbane ad alta congestione di traffico. La prima iniziativa a riguardo è stato lo stanziamento di 5 milioni di Euro per il finanziamento del “Piano infrastrutturale nazionale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica” da parte del ministero dei trasporti. A seguire dal 2014 il piano prevederà appositi accordi di programma al fine di concentrare interventi in singoli contesti territoriali in funzione delle effettive esigenze, promuovendo e valorizzando la partecipazione di soggetti pubblici e privati.
QUANDO, SECONDO LEI, LE TECNOLOGIE LEGATE ALLA MOBILITÀ ELETTRICA INIZIERANNO AD AVERE UN MERCATO IMPORTANTE IN ITALIA?
A partire dal 2015 ci potrebbe essere un’evoluzione nella diffusione del mercato di veicoli elettrici in Italia, ovvero quando l’offerta da parte delle case automobilistiche sarà significativa e variegata. Gli utilizzatori avranno iniziato ad abituarsi all’idea della macchina elettrica e avranno a disposizione un’infrastruttura diffusa nelle città e nelle strade che li renda più fiduciosi nell’autonomia e nell’utilizzo delle vetture. Inoltre già da oggi alcune aziende iniziano ad utilizzare flotte elettriche ad uso per propri operatori e le città stanno inserendo normative o regole per facilitare la mobilità dei mezzi elettrici oltre ad offerte di utilizzo di car sharing che copre anche le vetture elettriche.
ESISTONO SECONDO LEI ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE POSSONO ESSERE RESI PIÙ EFFICIENTI E QUINDI MIGLIORATI?
La standardizzazione delle tecnologie al di fuori della colonnina ed un quadro normativo di riferimento per la realizzazione di un’infrastruttura nazionale interoperabile per superare la barriera dei singoli progetti pilota che si sono diffusi negli ultimi anni.