I Sistemi di Accumulo e la Regolazione di Tensione
Uno dei servizi di rete che i SdA possono fornire consiste nel contributo alla regolazione di tensione mediante scambio di potenza reattiva
Si tratta in realtà di una caratteristica propria del sistema di conversione, in grado di sfasare la corrente in anticipo o in ritardo rispetto alla tensione ai morsetti di macchina, fino ai limiti di corrente del convertitore stesso.
Per quanto riguarda gli impianti connessi alle reti di alta tensione, valgono i requisiti stabiliti dai gestori delle reti di trasmissione, quando disponibili, in quanto si tratta di dispositivi innovativi, legati spesso a installazioni sperimentali, soprattutto per queste taglie. In Italia ad esempio, Terna ha già individuato le caratteristiche di questo servizio per i SdA che sta realizzando sulla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) e che potranno ragionevolmente costituire i requisiti per futuri impianti costruiti da privati.
Per i SdA connessi alle reti di media e di bassa tensione, sono recentemente state pubblicate le varianti delle norme CEI 0-16 e 0-21, che fissano i requisiti in termini di servizi alla rete per i SdA, fra cui la regolazione di tensione.
La regolazione di tensione oggi non è oggetto di remunerazione specifica per gli operatori di mercato, rientrando tra i servizi obbligatori forniti dalle unità di produzione rilevanti, oppure garantita dallo stesso gestore di rete tramite l’installazione di specifici dispositivi (es. banchi di condensatori) considerati come parte della rete di trasmissione.
Con il progressivo aumento delle risorse – anche di piccola taglia – in grado di fornire tale servizio, l’attuale situazione regolatoria potrebbe però evolvere verso forme di remunerazione esplicita del servizio con prezzi regolamentati o fissati da specifiche soluzioni di mercato.