Trasformatori in resina: caratteristiche e processi produttivi

I trasformatori isolati in resina, sono stati sviluppati come una delle possibili soluzioni volte a minimizzare i rischi d’incendio e conseguente contaminazione dell’ambiente, che possono essere connessi con l’impiego di trasformatori isolati in olio. Rappresentano l’80% del mercato privato italiano. Le applicazioni tipiche sono:

  • Edifici ad alta densità abitativa
  • Centri commerciali
  • Ospedali
  • Metropolitane
  • Impianti di generazione eolica e fotovoltaica
  • Piattaforme per l’estrazione di idrocarburi
  • Navi
  • Impianti petrolchimici
  • Centrali nucleari

Per i trasformatori in resina si fa principalmente riferimento alla famiglia di Norme EN 50541 “Trasformatori trifase di distribuzione di tipo a secco a 50 Hz, da 100 kVA a 3150 kVA e con una tensione massima per il componente non superiore a 36 kV”.

Per i trasformatori in resina (a secco) il controllo dei processi produttivi è analogo a quelli in olio.

Per essi, le prescrizioni valgono per le principali fasi di lavorazione eseguite e per i componenti lavorati:

  • Taglio del lamierino magnetico e realizzazione nucleo;
  • Costruzione degli avvolgimenti;
  • Preparazione resina;
  • Inglobamento;
  • Montaggio finale;
  • Approntamento per le prove.

Maggiori informazioni e dettagli sono reperibili nella nostra pubblicazione “I trasformatori dei costruttori associati ad ANIE”.